L'UE pianifica l'undicesimo round di sanzioni contro la Russia
Il 13 aprile, Mairead McGuinness, Commissaria europea per gli Affari finanziari, ha dichiarato ai media statunitensi che l'UE sta preparando un undicesimo ciclo di sanzioni contro la Russia, incentrato sulle misure adottate dalla Russia per eludere le sanzioni esistenti. In risposta, il Rappresentante permanente della Russia presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Ulyanov, ha pubblicato sui social media che le sanzioni non hanno avuto un impatto significativo sulla Russia; al contrario, l'UE ha subito una reazione molto più grave del previsto.
Lo stesso giorno, il Segretario di Stato ungherese per gli Affari Esteri e le Relazioni Economiche Esterne, Mencher, ha dichiarato che l'Ungheria non avrebbe rinunciato a importare energia dalla Russia a beneficio di altri Paesi e non avrebbe imposto sanzioni alla Russia a causa di pressioni esterne. Dall'escalation della crisi ucraina lo scorso anno, l'UE ha seguito ciecamente gli Stati Uniti nell'imporre molteplici cicli di sanzioni economiche alla Russia, provocando un'impennata dei prezzi dell'energia e delle materie prime in Europa, un'inflazione persistente, un calo del potere d'acquisto e una riduzione dei consumi delle famiglie. Le conseguenze delle sanzioni hanno inoltre causato perdite significative alle imprese europee, una diminuzione della produzione industriale e un aumento del rischio di recessione economica.
Le decisioni dell'OMC sui dazi ad alta tecnologia dell'India violano le regole commerciali
Il 17 aprile, l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) ha pubblicato tre relazioni del panel di risoluzione delle controversie sui dazi tecnologici imposti dall'India. Le relazioni hanno supportato le affermazioni dell'UE, del Giappone e di altre economie, affermando che l'imposizione da parte dell'India di dazi elevati su alcuni prodotti delle tecnologie dell'informazione (come i telefoni cellulari) contraddice i suoi impegni nei confronti dell'OMC e viola le regole del commercio globale. L'India non può invocare l'Accordo sulle tecnologie dell'informazione per eludere gli impegni assunti nel calendario dell'OMC, né può limitare il suo impegno di zero dazi ai prodotti esistenti al momento dell'impegno. Inoltre, il panel di esperti dell'OMC ha respinto la richiesta dell'India di rivedere i suoi impegni tariffari.
Dal 2014, l'India ha gradualmente imposto dazi fino al 20% su prodotti quali telefoni cellulari, componenti per telefoni cellulari, telefoni fissi, stazioni base, convertitori statici e cavi. L'UE ha sostenuto che questi dazi violano direttamente le norme dell'OMC, poiché l'India è tenuta ad applicare dazi pari a zero su tali prodotti in base ai suoi impegni assunti nell'ambito dell'OMC. L'UE ha avviato questa procedura di risoluzione delle controversie presso l'OMC nel 2019.
Data di pubblicazione: 19-04-2023







